L'educazione ai media cerca di sviluppare delle competenze affinché le persone siano in grado di decodificare un messaggio e di capire le parti che lo compongono, quando viene trasmesso nei vari media sociali. Sembra logico che, per combattere la disinformazione, il modo migliore sia quello di offrire più informazioni, purché siano di buona qualità. Questo perché siamo nel mezzo di una guerra di (mis)informazione, in cui l'arma più grande sono le narrazioni, ogni giorno più elaborate e sofisticate. In questo contesto, questo studio mira a delineare il profilo delle produzioni accademiche, analizzando i loro obiettivi e i risultati presentati sui meccanismi di educazione ai media utilizzati per combattere le Fake News, la disinformazione, diffusa sui social media. La metodologia ha cercato di analizzare gli studi pubblicati negli ultimi dieci anni, in banche dati primarie come Google Schoolar, Scielo, oltre alle opere legate alle Università pubbliche federali, che insieme hanno costituito il campione. Per delineare questo profilo, è stata condotta una revisione sistematica con tesi di dottorato, dissertazioni di master, articoli scientifici, oltre a documenti di conclusione di corsi di laurea.