La tendenza storica generale nelle organizzazioni è che ogni volta che viene aggiunta una nuova applicazione, il reparto informatico (IT) è incaricato di aggiungere un nuovo server. È comune trovare diversi server in un'organizzazione assegnati a compiti diversi come la posta elettronica, il repository centrale per i file dell'ufficio, il database dei clienti e molti altri. Tutto ciò non solo è costoso, ma consuma anche spazio in ufficio, richiedendo quindi una maggiore sicurezza fisica per proteggere il numero crescente di server. L'evoluzione della tecnologia consente oggi a un'organizzazione di disporre di un unico server suddiviso per eseguire più istanze di sistemi operativi e applicazioni, in modo da sfruttare al meglio tutta la potenza del server. In questo modo non solo si risparmia il denaro speso per l'acquisto di molti server, ma si riduce anche il tempo necessario per la manutenzione, l'alimentazione e il backup dei server multipli. Questo processo che consente alle organizzazioni di ottenere di più da ciò che è già esistente, di ridurre il carico di memoria del server e di aumentarne l'utilizzo è noto come virtualizzazione del server. L'approccio alla virtualizzazione dei server, basato sull'uso di hypervisor, consente a più sistemi operativi di condividere un singolo pezzo di hardware.