Gli animali monogastrici non assorbono il fosforo presente nei semi oleosi, che costituiscono circa il 90% della materia prima utilizzata nei mangimi. Ciò è dovuto all'assenza dell'enzima fitasi, che aiuta a scomporre l'acido fitico, in cui è immagazzinato il fosforo presente in questi semi. Per fornire quantità sufficienti di fosforo nella dieta degli animali monogastrici, noti anche come non ruminanti, il fosforo inorganico viene aggiunto ai loro mangimi, principalmente sotto forma di fosfato bicalcico. Per far sì che questo elemento venga correttamente metabolizzato in quantità sufficienti, viene aggiunta una quantità di fosforo superiore a quella di cui questi animali hanno effettivamente bisogno, e il fosforo in eccesso non metabolizzato viene eliminato nelle feci degli animali monogastrici, causando quella che gli ambientalisti chiamano eutrofizzazione di fiumi e laghi, ovvero la crescita di alghe che formano una spessa cortina verde sulla superficie dell'acqua. Questo lavoro si occupa della produzione dell'enzima fitasi, che dovrebbe essere aggiunto all'alimentazione degli animali monogastrici per sostituire l'uso del fosforo inorganico.