Nel marzo del 1944, dopo essere riuscita miracolosamente ad uscire dalla terribile sacca di Korsun, rimasta senza più mezzi ed armi pesanti, ciò che restava della divisione Wiking, malgrado avesse bisogno di una totale e rapida riorganizzazione, fu nuovamente impegnato in una nuova missione di sacrificio, per liberare la guarnigione di Kowel, circondata dai reparti sovietici. Una missione disperata e allo stesso tempo impossibile, ma i reparti della Wiking erano ormai abituati a questo tipo di operazioni e niente o nessuno poteva fermarli. Per coordinare meglio le operazioni, il comando della stessa guarnigione di Kowel fu assunto dal comandante della Wiking, l'SS-Gruppenführer Herbert Otto Gille, mentre dall'esterno i suoi reparti furono impegnati in una difficile manovra di rilievo, tra il freddo e il fango, per aprire un corridoio verso la città assediata. Particolarmente impegnati i reparti corazzati e i granatieri dei due reggimenti Germania e Westland, che guidati da abili comandanti come Joachim Richter, Rudolf Mühlenkamp, Franz Hack, Karl Nicolussi-Leck, Walter Schmidt, Hans Dorr, Günther Sitter, Otto Schneider, Friedrich Hannes e tanti altri, riuscirono con grande sacrificio e abnegazione a togliere l'assedio alla città e a ristabilire una situazione militare diventata catastrofica. Una vittoria che non cambiò le sorti della guerra, ma si trattò comunque di un'importante operazione militare, di grande valore strategico, degna di essere raccontata e che dimostrò ai Sovietici, che qualche mese prima avevano attraverso la loro propaganda affermato che la divisione Wiking fosse stata completamente distrutta nella sacca di Korsun, che la divisione di Gille era invece viva e vegeta ed avrebbe contrastato l'armata rossa ancora per molto tempo. La cronistoria degli eventi è come sempre accompagnata dalle testimonianze dei diretti protagonisti, dai rapporti delle unità coinvolte nei combattimenti, facendo riferimento alla documentazione ufficiale o alle opere già realizzate sull'argomento. Anche la documentazione fotografica è stata particolarmente curata, per accompagnare adeguatamente il testo e cercare di calare il lettore direttamente sul campo di battaglia. Un ringraziamento a tutti i nostri amici e collaboratori che hanno permesso la realizzazione di questo nuovo lavoro editoriale, sperando come sempre di aver incontrato il vostro interesse.
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