Nel 1820, Giorgio IV accusò la moglie Caroline di adulterio con uno straniero di bassa statura, istigando una legge del dolore e delle pene a divorziare e a degradarla. Il procedimento generò un intenso dibattito pubblico, mobilitando le persone lungo le linee di classe. La classe media difendeva Caroline, mentre l'aristocrazia appoggiava George. Entrambe le parti si servirono della carta stampata per sostenere la loro scelta reale. Questo libro esamina opuscoli, caricature e giornali per evidenziare il discorso di genere prevalente in tali media. Sia i regnanti che i regnanti hanno usato lo scandalo per esprimere il loro punto di vista sulle relazioni di genere. I caroliniti hanno usato gli ideali di genere borghesi per difendere la regina e al tempo stesso diffondere le loro convinzioni a livello nazionale. Sorprendentemente, i lealisti hanno usato lo stesso linguaggio borghese per neutralizzare la minaccia di Caroline agli ordini politici e sociali. Nonostante il tentativo di difendere il patriarcato, i reniti finirono per difendere le idee borghesi di genere. Alla fine, il dibattito di genere ha rivelato il mutevole contesto sociale del periodo, testimoniando l'emergere di ideologie vittoriane.
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