Il tandem "conflitto e violenza interetnica", ricorrente nella provincia del Nord Kivu, è un contesto in cui individui o gruppi di individui si scontrano per appianare le loro differenze e/o realizzare le loro ambizioni politiche. Per più di due decenni, questo è stato all'ordine del giorno in una provincia assediata da un'incertezza di sicurezza senza precedenti. È stato clonato dalla mobilitazione identitaria di comunità composite, sullo sfondo di una crisi di integrazione che serve gli interessi socio-politici ed economici degli imprenditori delle cause. Ciò alimenta la frustrazione tra gruppi omogenei che, per anni, hanno coperto il territorio identitario delle etnie, divise tra immaginari "nativi" e "non nativi". In effetti, la questione della violenza nel Nord Kivu è generalmente un'analisi di straripamento, talvolta dominata da reazioni emotive a violenze su larga scala, sostenute da immagini di vittime di scontri tra gruppi etnici, saccheggi di proprietà e omicidi perpetrati da gruppi di autodifesa etnica.