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La riconoscibilità di un prete in un film è data solo dal suo abbigliamento? È unicamente dall'abito talare o dal clergyman che un ministro può essere riconosciuto e definito nella sua rappresentazione sul grande schermo? Decisamente no. Allora, da che cosa possiamo riconoscerlo? Questa è la domanda che ha dato il via alla ricerca. Il cinema ci mette innanzi un'apparente contraddizione: i numerosi preti che a diverso titolo vengono inseriti nelle storie sono immediatamente riconoscibili sul versante esteriore (indossano sempre l'abito talare o il clergyman o i paramenti per la celebrazione dei…mehr

Produktbeschreibung
La riconoscibilità di un prete in un film è data solo dal suo abbigliamento? È unicamente dall'abito talare o dal clergyman che un ministro può essere riconosciuto e definito nella sua rappresentazione sul grande schermo? Decisamente no. Allora, da che cosa possiamo riconoscerlo? Questa è la domanda che ha dato il via alla ricerca. Il cinema ci mette innanzi un'apparente contraddizione: i numerosi preti che a diverso titolo vengono inseriti nelle storie sono immediatamente riconoscibili sul versante esteriore (indossano sempre l'abito talare o il clergyman o i paramenti per la celebrazione dei Sacramenti), ma vengono spesso coinvolti in situazioni e azioni che poco hanno a che fare con il Ministero sacerdotale. (dall'Introduzione)
Autorenporträt
Francesco Marini è un sacerdote della Diocesi di Verona, parroco, direttore del Centro Cinematografico Diocesano e assistente ecclesiastico dell'Associazione AIART - Cittadini Mediali sezione di Verona. Si è laureato nel 2018 in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede di Brescia.