Non c'è forse una convinzione più diffusa nella coscienza collettiva di quella del rigore intrinseco di ogni legge? Non è forse la famosa massima dura lex, sed lex? Il proverbio popolare non dice forse che la persona inflessibile è rigida come la giustizia? In altre parole, lo Stato di diritto è antitetico ai concetti di tolleranza e umanità. I fatti giustificativi, in quanto rappresentano un'eccezione all'applicazione meccanica del diritto penale, sembrerebbero simboleggiare una giustizia moderata, contraria a queste concezioni assolutistiche. Ma qual è il valore e la portata di questi motivi oggettivi di assenza di responsabilità penale nel nostro attuale sistema penale? Cosa dobbiamo pensare delle applicazioni contemporanee della legittima difesa e dello stato di necessità? La conclusione è chiara: la giustificazione, attualmente frammentata, ha bisogno di una nuova teoria generale più oggettiva e meno ristretta. In quanto meccanismo all'incrocio delle grandi questioni del diritto penale, l'interesse per la giustificazione consente di riesaminare più ampiamente la legittimità del diritto di punire e lo scopo del reato.