La legge fallimentare è stata negli ultimi anni oggetto di diversi interventi legislativi (si fa riferimento ai vari interventi operati dalla legge n. 80/2005, dal d.lgs. 5/2006, dal d.lgs. 169/2007 alla più recedente legge 134/2012), per cercare di rendere la disciplina prevista per la crisi dell'impresa - pensata e codificata nel 1942 - più attuale ed in linea con l'attuale sistema economico, anche con l'introduzione di nuovi istituti e con la profonda rivisitazione da altri già esistenti. Si è cercato, in particolare, di fornire all'imprenditore una serie di strumenti per far sì che in presenza di una crisi dell'impresa sia possibile rivitalizzare, in qualche modo, le sorti dell'attività, cercando di favorire la composizione giudiziale o stragiudiziale del contenzioso in essere con i creditori ed evitare di giungere ad una soluzione che comporti la mera dissoluzione dell'impresa per ripianare i debiti contratti; in altri termini, si è cercato di rendere più facile, da un lato,la prosecuzione dell'attività di impresa, favorendo contestualmente la soddisfazione dei creditori, anche con una riduzione dell'importo agli stessi riconosciuti.