Per circoscrivere la nozione di dignità umana, il libro utilizza l'unità trinitaria della condizione umana: incarnazione, mistero ontologico e trascendenza. È in questo oceano esperienziale che la dignità umana è bagnata e dotata di una qualità veramente sacrale. Ma se la dignità è degna di assoluto rispetto, a volte vive periodi di desacralizzazione. È quindi un momento di duplice unità: il carattere umano della dignità si mescola all'omuncolo. Il passaggio a spirale dall'umano all'omuncolo è l'aletheia del potere magmatico sempre velata; cioè la zona intima dell'essere umano. La radice dell'essere umano non si trova forse nelle forme più mutilate dell'esistenza? L'idea di perfezione non ha forse la sua origine nella coscienza stessa dell'imperfezione dell'uomo?