Essay from the year 2014 in the subject History Europe - Other Countries - Middle Ages, Early Modern Age, grade: 7, , language: Italian, abstract: Nel 1974 il mio primo suocero, Werner Ramm, mi regalò mentre ero ad Amburgo con moglie e figli un libro di un famoso storico volgarizzatore tedesco, Werner Keller, dal titolo Und werden zerstreut unter alle Völker. L'autore, riferendosi al Deuteronomio, cap. IV, vers. 27 quando il dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe dice ai figli d'Israele: ¿...e vi spargerò fra le nazioni e rimarrete in pochi fra i pagani...¿, ne aveva tratto il titolo per una storia del fenomeno ebraico detto Diaspora (ebr. Galut) nel cui ambito erano nate le comunità fuori dalla Terra d'Israele che avevano poi contribuito alla storia universale tutta speciale di questo popolo. Successivamente in una Festa dell'Unità, nel padiglione della libreria, l'amico e compagno di partito, l'editore Nicola Teti, presentava i primi volumi della monumentale Storia Universale dell'Accademia delle Scienze dell'URSS tradotta in italiano che rappresentava un'opera davvero pionieristica per un'Italia uscente dalla sua provincialità fascista, avendo da qualche decennio, nel 1953, già plaudito alla messa al bando dell'indecente Index Librorum Prohibitorum della Chiesa Cattolica. L'intrusione cattolico-fascista nella diffusione del sapere continuava comunque ad imperversare e contribuiva (lo fa tuttora con l'autocensura indotta nell'editoria italiana e con i cattolici inseriti a tutti i livelli del sapere nazionale) all'ignoranza della storia della mia generazione (1938) imponendo una filtrazione illecita su quanto si stampava per i testi scolastici e scientifici specialmente se provenissero dai paesi detti dell'Est (Feltrinelli docet!). Così scelsi il periodo che più m'interessava e comprai (a rate) il III volume sul Medioevo. Sfogliandolo a casa, ad un certo punto incollata fra le pagine fuori testo c'era una bella e colorata carta geografica dell'Europa Orientale con i popoli e gli stati fra il IX e il X sec. d.C. e fra il Volga e il Mare d'Azov compariva una strana didascalia: Khaganato Ciassaride! E chi erano i Ciassaridi? Mistero! Nel testo lo stato non si trovava e al contrario si parlava di Càzari. Insomma fra gli errori di stampa il Kaghanato Ciassaride altro non era che il Kaghanato Càzaro e allorché in seguito seppi della lettera del kaghan càzaro Giuseppe a Hasdai ibn-Shaprut, ne fui talmente incuriosito che decisi di approfondire l'argomento nei miei viaggi alla ricerca nelle librerie sovietiche di lavori sui Càzari.
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