La Grande Ginevra riunisce pezzi di spazio di quattro entità politiche. Una volta rivolta verso l'interno, Ginevra non ha più la scelta di un obiettivo isolazionista e protezionista, anche se non ha i mezzi di una politica regionale in proprio; lo spazio unito da queste due entità nazionali diventa una questione collettiva per la metropoli regionale, uno spazio di progetto, una costruzione politica. Si tratta di trovare un equilibrio tra alloggi e occupazione, di creare reti di trasporto multimodale e di sfruttare le opportunità di cooperazione. Resta il fatto che la frontiera divide tanto quanto unisce, ma crea anche un potenziale. La frontiera rimane e deve rimanere un limite di identità, una risorsa come linea di contatto, perché la cooperazione si arricchisce della differenza. Oggi, nel contesto di un'Europa delle regioni e dei margini di frontiera, le fonti di arricchimento bipartito acquistano un nuovo slancio.