Questo libro evidenzia i problemi legati alle idee fisse di successo imposte ai beneficiari terrieri emarginati della riforma agraria sudafricana dai potenti discorsi sullo sviluppo rurale. Basandosi su recenti ricerche sulla riforma agraria sudafricana, questo libro evidenzia che quando i beneficiari terrieri meno potenti sono emarginati dall'élite locale al potere in nome dello sviluppo rurale, "la democrazia è compromessa" e la povertà si ricicla poiché i benefici della terra non arrivano a coloro che ne hanno più bisogno. Questo libro contribuisce al dibattito in corso sulla "cattura delle élite" della riforma agraria in Sudafrica a spese della povertà rurale, della mancanza di terra e della democrazia. Queste dinamiche sono esplorate attraverso la lente dei terreni privati per la conservazione della natura interessati da rivendicazioni fondiarie e le dinamiche politiche associate al mantenimento di tale uso della terra contro le pressioni immediate per alleviare la povertà attraverso altri usi della terra, come altre forme di produzione di bestiame (capre e bovini in particolare) sullo stesso pezzo di terra, sulla base di particolari zone agro-ecologiche. Questo libro raccomanda di riconsiderare nozioni alternative di successo della riforma agraria sudafricana nel contesto della democrazia rurale dal basso.