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Questo beato yoga, saldo eterno, supremo, nasce da Kāma. (Sampuṭikatantra [1])Lo Haṭḥayoga medioevale, diffuso in Tibet da Nāropā tra il X e l'XI secolo d.C., viene detto "yoga delle sei membra" o Ṣaḍaṅgayoga, uno yoga basato, inequivocabilmente, sul piacere o, meglio, sullo sviluppo e sull'utilizzazione dell'energia sessuale. La profonda conoscenza dell'anatomia e dei rituali sessuali che emerge da testi come Kālacakratantra o Haṭhayogapradīpikā si scontra con l'idea che i moderni cultori di Yoga hanno dei monaci degli swami o degli yogi, visti spesso come esseri casti completamente…mehr

Produktbeschreibung
Questo beato yoga, saldo eterno, supremo, nasce da Kāma. (Sampuṭikatantra [1])Lo Haṭḥayoga medioevale, diffuso in Tibet da Nāropā tra il X e l'XI secolo d.C., viene detto "yoga delle sei membra" o Ṣaḍaṅgayoga, uno yoga basato, inequivocabilmente, sul piacere o, meglio, sullo sviluppo e sull'utilizzazione dell'energia sessuale. La profonda conoscenza dell'anatomia e dei rituali sessuali che emerge da testi come Kālacakratantra o Haṭhayogapradīpikā si scontra con l'idea che i moderni cultori di Yoga hanno dei monaci degli swami o degli yogi, visti spesso come esseri casti completamente distaccati dai piaceri sensoriali, ma approfondendo lo studio dei "Sei Yoga di Nāropā" si scoprirà che, in quegli ambiti, il desiderio era visto come una necessità. Il piacere derivante dall'unione sessuale sembra essere la via regina per l'illuminazione; la mancanza di desiderio, al contrario, viene considerata la "radice del dolore". Ecco come, in una delle sezioni conclusive del Kālacakratantra [nella traduzione di Raniero Gnoli e Giacomella Orofini] , si definisce la "mancanza di desiderio sessuale" come il più grande dei peccati: "Non esiste peccato maggiore della mancanza di con-cupiscenza, non esiste merito maggiore del piacere [...]. Il peccato nasce dalla distruzione della concupi-scenza, in quanto da essa nasce avversione per la donna amata. Dall'avversione l'offuscamento, e da questo, caduto il proprio vajra [ovvero persa la virilità], uno stato di confusione mentale continua [...]."I "Sei Dharma di Nāropā di cui parliamo in questo libro, riguarda ciò che oggi, in maniera piuttosto inappropriata, viene definito "Tantra", ed è indirizzato a praticanti esperti, ma immaginiamo che possa rivelarsi utile anche per chi. pur essendo un neofita, sia interessato ad approfondire la conoscenza dello Yoga, l'Arte dell'essere umano. [1] Vedi: Nāropā, Iniziazione Kālacakra. A cura di Raniero Gnoli e Giacomella Orofini. Pag. 71. Biblioteca Orientale 1. Adelphi 1994).
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