"Quando i riflettori dei media si spostano nel mondo a seconda delle opportunità politiche, non c'è forse da qualche parte una miseria insabbiata, guerre dimenticate, solidarietà perdute? Questa domanda, già posta dal cardinale Etchegaray ai giornalisti, sembra aver accompagnato l'evoluzione di questo lavoro. A tentoni e con qualche dubbio, la Chiesa cattolica è riuscita gradualmente a prendere in mano gli strumenti di comunicazione, a strutturare i suoi organismi, a dotarsi di mezzi umani e tecnici e a chiarire la sua missione e la sua visione attraverso una serie di documenti. Papa Francesco chiede a tutti i fedeli, compresi i giornalisti, di andare nelle periferie. Andare nelle periferie per il giornalista significa applicare il criterio della "prossimità" in tutti i suoi sensi geografici, socio-politici, culturali, psico-affettivi e cronologici. Uscire come giornalista cattolico significa lasciare i centri abituali per trovare le periferie geografiche ed esistenziali, parlare dei poveri per dare loro un'identità e rendere importanti i loro bisogni, in breve, dare loro voce.