L'antica saggezza orientale aveva prodotto un modello di illuminazione (illuminazione spirituale) che accresceva il rispetto e il sostegno dei poveri (e in particolare dei senzatetto con malattie mentali), mentre l'illuminazione occidentale più moderna dell'età della ragione e della rivoluzione industriale ha prodotto un atteggiamento opposto nei confronti dei poveri in generale e dei senzatetto in particolare. L'età della ragione ha visto la disumanizzazione della follia e della povertà che ha portato all'incarcerazione e alla punizione dei poveri, impedendo loro di chiedere aiuto. Erano visti come "pauperisti oziosi" che dovevano essere liberati dal loro stato di ozio e dipendenza esponendoli a trattamenti duri e alla fame. La casa di lavoro è stato il primo simbolo di questa filosofia, mentre l'Olocausto è stata la manifestazione più brutta e recente di questa filosofia che ha raggiunto il suo apice prendendo di mira i deboli e i poveri non solo con la punizione ma anche con l'annientamento. Bauman, nel suo libro "Modernità e Olocausto", ha suggerito che l'antisemitismo è stato causato "dall'universalità della mancanza di casa degli ebrei". La mancanza di casa è il prodotto più evidente della povertà, della guerra, dell'emarginazione e della disuguaglianza economica.