Questo testo affronta la questione di come le possibili risoluzioni alle dicotomie esistenti, come l'identità di "vittima" e di "represso" rispetto a quella di "agente di agency", possano entrare nella conversazione riguardante la popolazione rifugiata in Francia. Attraverso i movimenti che danno voce all'Altro e attraverso la ridefinizione delle identità, creando così uno spazio di possibilità, questo lavoro spera di sviluppare un concetto funzionale di cittadinanza.