Il microtrauma rappresenta un universo vasto a cui è non è semplice accedere; nonostante sia spesso sotto la nostra vista ha dei caratteri evanescenti che sono difficili da afferrare e che gli consentono di agire indisturbato per molto tempo. Margaret Crastnopol con grande maestria riesce a coglierne le modalità di funzionamento e le sue molteplici espressioni rivelandole al lettore. La relazione è il perno intorno a cui ruota il pensiero di questa psicanalista ma ciò che rende creativa la sua opera è lo sguardo che viene rivolto verso tale dimensione. Le tipologie di relazioni microtraumatiche narrate infatti, rappresentano scene di vita comuni, in cui chiunque può facilmente ritrovarsi. Si sceglie così di fare da interprete ad un sentire comune dell'uomo contemporaneo, costantemente oscillante tra sentimenti di tristezza o malinconia che non appaiono riconducibili a motivazioni reali ma che causano ugualmente sofferenza e la cui chiave di lettura risiede nelle relazioni microtraumatiche. In tal senso si accosta con delicatezza ad un mondo della sofferenza sottile, spesso silenzioso ma non per questo meno doloroso, riservandovi un ascolto autenticamente empatico.