Il lavoro è dedicato allo studio della trasformazione dell'identificazione trasmessa dagli afroamericani come gruppo speciale all'interno della società americana all'inizio del ventesimo secolo. In questo processo, uno dei ruoli centrali è stato svolto dall'attivista politico Marcus Garvey, leader del movimento Back to Africa, responsabile della divulgazione delle idee del nazionalismo nero e dell'afrocentrismo tra i cittadini americani di colore. L'esclusione di questi ultimi dalla nazione politica americana attraverso il razzismo istituzionale ha predeterminato il carattere di protesta delle loro pratiche di identificazione. Queste pratiche consistevano nel negare gli stereotipi sugli afroamericani che erano diffusi nella cultura popolare, così come i tentativi di formare modelli culturali alternativi. I devianti personaggi afroamericani etichettavano i neri come "inferiori", svolgendo la funzione di legittimare il concetto di "supremazia bianca" e segregazione. Tuttavia, sono stati proprio questi stereotipi negativi a spingere gli afroamericani a riflettere in modo critico sulla propria situazione e cercare modi per migliorarla.