Scrive Leonid Mamaliga Arcade nel suo articolo "L'attualità del romanzo tragi-comico", a proposito di Don Quichotte: "Mobilitare tutti i propri mezzi di conoscenza a vantaggio di una barricata effimera, imbracciare la crociata sbagliata e soprattutto l'arma sbagliata, fare del proprio cuore una punta di lancia (...), questo è il molto noto e il molto antico promesso a un lungo futuro, è una fatalità che pesa su ogni destino". Arcade propone di far rivivere l'antico "spirito tragi-comico" per riscoprire l'"intelligenza della coscienza". Gli scrittori che chiama in causa ricalcano la sua stessa eredità e permettono di cogliere il ruolo che si è dato nell'attualità della letteratura tragi-comica, di cui intende farsi carico insieme a Ionesco. La rappresentazione simbolica attraverso cui il romanziere tragicomico investe la realtà è la caratteristica principale che Arcade rivendica per sé; è sulla soglia del passaggio tra il simbolico e il reale che Arcade colloca i suoi personaggi, profondamente superati da una misteriosa trascendenza e attaccati alla loro "concretezza", alla loro "lucidità negativa" dalla loro "tragica consapevolezza del labirinto della storia".