Il problema di questo manoscritto è capire il ruolo dello Stato nella (ri)configurazione delle politiche educative, quando la tendenza al cambiamento, da Stato-educatore a Stato-regolatore, si basa sul discorso neoliberale secondo cui con "meno" Stato ma con maggiore responsabilità si otterranno risultati migliori. Questo processo ha portato a una ridefinizione del ruolo e delle funzioni dello Stato nella sfera sociale ed economica, causando vincoli e conflitti di potere per quanto riguarda il suo controllo politico. In questo contesto, il mercato funziona come strategia di classe, creando meccanismi rivolti ai genitori e alle famiglie, riproducendo le disuguaglianze sociali ed economiche. È in questa nebulosa di interessi che vengono concepite le politiche educative, cioè in base al desiderio di decentralizzazione e alla materializzazione ibrida di centralizzazione e apertura al mercato, a seconda che i decisori politici intraprendano o meno le riforme offerte loro dagli studi comparativi, che alimentano i presupposti e legittimano i sistemi.