Il fattore comune tra cinema e neuroscienze è certamente legato alla percezione visiva ed uditiva. Come viene interpretato dal cervello, un qualsiasi manufatto audiovisivo? Per quale ragione suscita emozioni in chi lo guarda? Quali sono i fattori decisivi che concorrono ad attribuire determinate valenze estetiche ed emotive ad un film piuttosto che ad un altro? Il libro, attraverso le teorie del neuroscienziato V. S. Ramachandran e attraverso l'analisi dell'opera di S. Kubrick, cerca di dare queste risposte. Come mai Kubrick? Il cineasta americano è stato senz'altro uno dei pochi registi al mondo ad aver utilizzato la musica in maniera del tutto originale. La colonna sonora, in molti dei suoi film,costituisce un ulteriore testo, una sceneggiatura parallela che arricchisce enormemente di significato il messaggio di quella vera e propria, amplificandone la potenza. Per cui, la percezione visiva e quella uditiva, nei film di Kubrick, sono iperstimolate da immagini e musiche di una bellezza impareggiabile.
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