Riflettere sulla questione di chi è e chi sarà responsabile del confinamento, della protezione o della detenzione delle donne che sono state precedentemente messe incinte con la forza o con l'inganno ci ha portato a notare le inadeguatezze del codice penale risultante dal decreto del 30 gennaio 1940 attualmente in vigore nella Repubblica Democratica del Congo.L'individuo, preso nel suo senso individuale, è in principio riconosciuto come l'autore degli atti da lui commessi. Nella Repubblica Democratica del Congo, il nostro paese, l'autore del reato di gravidanza non è la persona che ha messo incinta la donna a priori, ma la persona che tiene, protegge o addirittura rinchiude tale donna a posteriori. La nostra domanda: in questo caso, è necessario parlare di gravidanza forzata?Per noi non ci sono domande e l'autore degli atti cambia. Avremo così a che fare con la persona che ha messo incinta le donne e non con quella che può averle trattenute per ragioni che ci sfuggono. C'è piuttosto motivo di considerare un'altra qualifica rispetto a quella dell'articolo 174k.