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Questa monografia prende in esame l'ultimo film di Pier Paolo Pasolini del 1975, Salò, o le 120 giornate di Sodoma, e ne mette in relazione il linguaggio figurato con i violenti epigoni del regime fascista nella Repubblica Sociale di Salò. Al fine di comprendere il senso profondo dell'opera di Pasolini quale critica ai sistemi di condizionamento della libertà individuale e collettività sotto i regimi totalitari, l'autrice ricorre ad un corpus di teorie - e tra queste funge da perno Sorvegliare e punire di Foucault - sui principi e sulle cause che determinano l'urgenza delle gerarchie al potere…mehr

Produktbeschreibung
Questa monografia prende in esame l'ultimo film di Pier Paolo Pasolini del 1975, Salò, o le 120 giornate di Sodoma, e ne mette in relazione il linguaggio figurato con i violenti epigoni del regime fascista nella Repubblica Sociale di Salò. Al fine di comprendere il senso profondo dell'opera di Pasolini quale critica ai sistemi di condizionamento della libertà individuale e collettività sotto i regimi totalitari, l'autrice ricorre ad un corpus di teorie - e tra queste funge da perno Sorvegliare e punire di Foucault - sui principi e sulle cause che determinano l'urgenza delle gerarchie al potere di ideare e mantenere organismi di controllo coercitivo per l'assoggettamento delle masse. Il tema concomitante del film di Pasolini, la perversione sessuale, suggerisce una riflessione sul permanere del modello sadiano che vige all'interno del rapporto di dipendenza e abuso tra oppressore e oppresso, soggettività e potere nelle società capitalistiche avanzate.