Con le Direttive 2008/99/CE e 2009/123/CE la Comunità europea ha imposto agli Stati membri, tra i quali l'Italia, precisi obblighi di incriminazione rispetto a tutta una serie di comportamenti idonei a cagionare danni rilevanti alle matrici ecologiche. Gli stessi atti comunitari, inoltre, nella consapevolezza che i più pericolosi attentati al bene ambiente sono senz'altro riconducibili all'attività imprenditoriale, prevedevano altresì un diretto coinvolgimento delle persone giuridiche nella responsabilità da illecito ambientale. Il libro, quindi, muove dal recepimento italiano delle predette direttive, avvenuto con il d. lgs. n. 121/2011, e prosegue con la trattazione delle problematiche che tale riforma ha innescato rispetto al collaudato sistema italiano di responsabilità penale degli enti ex d. lgs. 231/2001.