Il diritto di rimanere in silenzio durante il procedimento è ormai unanimemente riconosciuto dal diritto degli stati democratici come una componente della presunzione di innocenza. Tuttavia, a seconda del sistema giuridico, continentale o di common law, questo riconoscimento è stato più o meno duraturo e il regime giuridico applicato a questo diritto rimane variabile, a seconda dell'epoca e dello Stato, a causa delle paure che ispira in relazione all'accertamento della verità e ai risultati della repressione. Un confronto tra i sistemi penali mette in evidenza l'ambiguità di questi sistemi nella misura in cui privilegiano la confessione. La dialettica tra la ricerca di una confessione e il rispetto del diritto al silenzio domina oggi la procedura penale, qualunque sia la famiglia giuridica. Ma è probabilmente il diritto romano-germanico che ha le maggiori difficoltà con questa situazione, poiché la procedura inquisitoria favorisce la ricerca di una confessione a scapito del diritto al silenzio.
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