Abbiamo assistito, storicamente, alla transizione da uno Stato prevalentemente sovrano a uno che cercava il punto di vista del cittadino. La preoccupazione era quella di proteggere il cittadino da un potere statale assoluto. Con la nascita dei primi Stati democratici, la fonte del potere risiedeva nella volontà del popolo e i movimenti che sono culminati nell'inserimento della salute come diritto fondamentale esprimono l'importanza di questo diritto per la dignità umana e la cittadinanza. In questo contesto, lo Stato, a sua volta, è il garante della salute e il testo costituzionale gli assegna l'impegno di garantire questo diritto e, per assicurare che i servizi sanitari siano forniti nella forma della Costituzione e di altri standard internazionali, la magistratura può (e deve) promuovere la responsabilità di coloro che minano l'accesso ai servizi sanitari in modo ampio.