L'obiettivo di questa ricerca è dimostrare la relazione tra il discorso della sicurezza e lo Stato di diritto democratico, cercando di delimitare l'attuale paradigma statale, a cui viene attribuita una diversità di significati, trovandosi così in una zona di incertezza. Dopo aver delimitato il contenuto dello Stato di diritto democratico, abbiamo cercato di capire i fondamenti e i riflessi del discorso della sicurezza, che legittima azioni che possono essere viste su due livelli: il primo è quello dichiarato in cui si legittimano azioni contrarie allo Stato di diritto democratico, un esempio è il diritto penale del nemico, il secondo è quello velato in cui la retorica basata sulla sicurezza viene utilizzata per legittimare azioni dello Stato d'eccezione in piena vigenza dello Stato di diritto democratico, in tempi di normalità, utilizzando poteri speciali per agire senza il rispetto di alcuni diritti e garanzie fondamentali previsti dalla Costituzione. Senza limiti e analisi chiare dei fondamenti e degli obiettivi del rapporto tra questo discorso di sicurezza e lo Stato di diritto democratico, si rischia di non rispettare e, di conseguenza, di snaturare e negare il paradigma dello Stato di diritto democratico.