"Il 'fenomeno guerra' (Gaston Bouthoul: 1962) nella Repubblica Centrafricana mobilita fattori e attori statali e non statali, subnazionali, internazionali e transnazionali in un antagonismo che si estende a tutti i campi (politico, economico, sociale, culturale, etico, morale), generando 'stati di violenza' (Frédéric Gros: 2006) che, nelle loro manifestazioni, portano tutti a massacri, pulizie etniche, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Sono la consacrazione dell'inconciliabile, con la particolarità, come Bertrand. Badie e Dominique Vidal (2014; 2016; p. 9), lo sconvolgimento delle nozioni di "nemici", "sovranità" e persino di "ordine" e "disordine". Sono, nella loro complessità, un'illustrazione del "naufragio di uno stato, l'agonia di una nazione" (Didier Niewiadowski: 2014) peculiare della situazione degli "stati collassati" (Zartmann Ira William, 1995), e non lasciano indifferente qualsiasi analisi che voglia essere polemologica e geopolitica.
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