Siamo in Sicilia, all'epoca del tramonto borbonico: è di scena una famiglia della più alta asristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso di regime, mentre già incalzano i tempi nuovi (dall'anno dell'impresa dei Mille di Garibaldi la storia si prolunga fino ai primordi del Novecento). Accentrato quasi interamente intorno a un solo personaggio, il principe Fabrizio Salina, il romanzo, lirico e critico insieme, ben poco concede all'intreccio e al romanzesco tanto cari alla narrativa dell'Ottocento. L'imaggine della Sicilia che invece ci offre è un'immagine viva, animata da uno spirito alacre e modernismo, ampiamente consapevole dellla problematica storica e politica contemoranea.