La domanda essenziale a cui cercheremo di rispondere in questo articolo è la seguente: Il lavoro informale, con la sua crescente scala (numero di lavoratori) e la sua rapida estensione (all'interno di un numero sempre maggiore di strati sociali), non indica forse profondi cambiamenti nel rapporto con il lavoro salariato ufficialmente regolamentato? Da questo punto di vista, il lavoro informale ricorda, attraverso le sue dimensioni socio-antropologiche, che lo Stato non può pretendere di esercitare alcun monopolio sull'organizzazione sociale. La riproduzione estesa delle attività informali fa sì che l'intervento massiccio dello Stato si scontri con l'opposizione della società proprio sul terreno che ha scelto: l'economia strutturata sull'industrializzazione e sul lavoro salariato ufficialmente regolamentato. Questo approccio si inserisce in una problematica di ricerca che mira a cogliere il significato di quelle che riteniamo di dover identificare come realtà sociali emergenti in Algeria. Cercheremo quindi di specificare il concetto di prossimità e coopetizione in relazione al settore informale e sulla base dell'imprenditorialità e della creazione di microimprese.