È difficile dire quando Bulgàkov abbia concepito il "romanzo sul diavolo", come veniva spesso chiamato dall'autore e dalla moglie Elena Sergèevna Bulgàkova il manoscritto del romanzo che nel novembre 1937 ricevette il titolo definitivo Il Maestro e Margherita. Non è escluso che il desiderio di scrivere un romanzo grandioso sulla realtà sovietica, così come si era delineata dopo la guerra civile, fosse nato in Bulgàkov a metà degli anni Venti, una volta ultimato il lavoro alla Guardia bianca. Ma si accinse alla stesura del romanzo nel 1928, quando cioè si andava definitivamente delineando la sua posizione di scrittore e drammaturgo emarginato, autore di opere che non rispondevano in alcun modo agli interessi del regime. Gli fu proposto di sottoporsi a una "perestrojka", una ricostruzione che lo trasformasse in scrittore asservito. Proposte di questo genere vennero respinte, suscitando lo scontento non soltanto dei maggiori dirigenti, ma anche della massa di funzionari, scrittori e critici asserviti per i quali Bulgàkov era divenuto un rimprovero vivente. Proprio in questo periodo di crudelissima persecuzione dello scrittore divenne fondamentale in Bulgàkov il tema del rapporto artista-potere.
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