Isabella, Ilaria, Matteo, Lorenzo ci prendono per mano, trasportandoci nei loro ricordi, nelle loro emozioni, nei loro vissuti. Si raccontano e ci raccontano come amici reali, il loro mare di sabbia che non è altro che il deserto che attraversa ognuno di noi: la solitudine. Non ci lasciano tristi però, perché ognuno di loro porta amore, porta vita, porta speranze. Sono persone vinte, vissute, mai banali, che ci accompagnano in punta di piedi attraverso coriandoli di ricordi legati alla loro infanzia, ad attimi di passato e presente. Sono coraggiosi, soprattutto Lorenzo ma anche Isabella, e sbagliano come sbagliano tutte le persone che vivono e amano. L'ultima pagina si rena in una spiaggia dove anche il lettore è invitato a sedersi, raccogliersi e riflettere. "Della vita e nella vita io mi sento smarrito. Odio questo silenzio, questa solitudine che a dispetto di tutto ho cercato, non ho neppure pure la forza di buttarmi a capofitto in tutte quelle attività parrocchiali che mi sono creato per stare con i bambini, per vivere assieme ai bambini quella fede autentica che sanno comunicarci. Amo la vita, i suoi colori, i suoi rumori. Il nostro bambino... Matteo è qui con me seduto sulla sabbia, rispettoso del mio strano silenzio. Si tiene il capo fra le mani non sapendo come confortare questa nostra lunghissima amicizia che immemore del tempo ci unisce in questa prova troppo forte". Liliana Chiappe
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