L'immortalità dell'antenato leghista è giustificata dai valori culturali incarnati dalla sua nobiltà, di cui Mzee Kalimu Lukundji Venant è uno dei personaggi tipici di questa classe, che riflette la presenza di quest'ultima nel nostro tempo. L'immortalità dell'antenato leghista è uno strumento rivelatore delle scelte di leadership ancestrali nella famiglia leghista, un popolo che se fosse stato capace di sviluppare equilibri così sottili, dentro se stesso e con la natura, sarebbe potuto scomparire nella pattumiera della storia. Tuttavia, vedere un'intera mostra sui Balega, la loro arte, la loro civiltà e la loro organizzazione politica di un popolo senza re né poliziotto ha qualcosa di miracoloso e nostalgico. La biografia di Kalimu Lukundji Venant rivela non solo la presenza dell'antenato leghista in mezzo a questa nuova generazione, ma soprattutto il mistero della scelta di notorietà tra il popolo leghista e l'intelligenza dell'equilibrio di adattamento della cultura ancestrale a quella dei contemporanei. Questo libro è una valida risposta alla preoccupazione di conoscere a fondo la vita culturale del popolo della Lega, un popolo riconosciuto in tutto il mondo attraverso le sue opere d'arte.