Alla fine del secolo scorso, si è cominciato a riconoscere una metamorfosi nel pentecostalismo, una delle varianti del cristianesimo in più rapida crescita, e queste mutazioni si sono manifestate in una varietà di movimenti identificati come neopentecostali, di cui il Movimento Apostolico ha avuto la maggiore rilevanza. Il presente materiale mostra chiaramente che le concezioni del movimento sono sostenute dalla teologia del dominio, che cercano di concretizzare con le guerre spirituali e la teologia della prosperità, caratteristiche che si articolano con la globalizzazione del neoliberismo. Le tesi presentate si basano su un approccio materialista dialettico e sono supportate da metodi quali l'analisi documentale, le interviste, l'osservazione e i sondaggi. Un elemento valido è la conferma della teoria attraverso un'indagine empirica sulla presenza di questo movimento a Cuba. Lo studio riesce a dimostrare che le principali aspirazioni di queste organizzazioni sono il ripristino di un cristianesimo fondamentalista e conservatore da posizioni suprematiste, in sintonia con le proposte egemoniche del capitalismo contemporaneo.