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L'autore si occupa del senso di oggetti in scrittrici migranti postcoloniali sulla base di un close reading di opere di scrittrici di espressione italiana. La parte introduttiva dà ragione del possibile significato degli oggetti in opere letterarie di carattere narrativo: sulla base di stimoli provenienti dalla narratologia critica (M. Bal), dalla semiotica (U. Eco), dalla riflessione sull'arte (N. Bryson), dalla linguistica dei corpora e dalla filosofia analitica del linguaggio propone un'interpretazione degli oggetti come entità che passano dallo stato di nomi comuni a quello di nomi propri…mehr

Produktbeschreibung
L'autore si occupa del senso di oggetti in scrittrici migranti postcoloniali sulla base di un close reading di opere di scrittrici di espressione italiana. La parte introduttiva dà ragione del possibile significato degli oggetti in opere letterarie di carattere narrativo: sulla base di stimoli provenienti dalla narratologia critica (M. Bal), dalla semiotica (U. Eco), dalla riflessione sull'arte (N. Bryson), dalla linguistica dei corpora e dalla filosofia analitica del linguaggio propone un'interpretazione degli oggetti come entità che passano dallo stato di nomi comuni a quello di nomi propri con diverso peso specifico. L'approccio così delineato viene applicato a un corpus motivatamente scelto. La conclusione riassume i risultati sul piano dei contenuti e su quello metodologico.
Autorenporträt
Mario Rossi, laureato in filosofia all'università di Bologna, dopo aver insegnato in contesti a diversa presenza migratoria, è giunto all'insegnamento universitario dove ha approfondito la tematica degli oggetti in ambito postcoloniale.
Rezensionen
"Insgesamt eine unter kulturwissenschaftlich orientierten Arbeiten zur aktuellen transkulturellen italophonen Literatur herausragende, inspirierende und auch in philologischer Hinsicht bemerkenswerte Studie !"
(Martha Kleinhans, Romanische Forschungen 129/2017)

"Insgesamt zeugt Rossis Arbeit von großer Reflektiertheit und Sachkenntnis; sein objektzentrierter Ansatz eröffnet ohne Frage alternative Wege als Ergänzung zu Textanalysen, die von 'klassischen' narratologischen Kategorien ausgehen."
(Stephanie Neu- Wendel, Italienisch 79/2018)