Giambattista Vico non è autore che si presti a facili etichettature concettuali. Questo può forse aiutare a comprendere il motivo alla base delle multiformi e talora contrastanti letture che sono state fatte della sua figura e del suo pensiero. Proprio in questa sfuggente polimorfia può essere trovato, tuttavia, un argomento che rivela la perdurante vitalità di questo autore, e che impegna il lettore in uno sforzo interpretativo destinato a rinnovarsi continuamente e a tenersi a prudenziale distanza dal pericolo di incasellare Vico entro schemi, o comunque reti categoriali troppo rigide e anguste. Un aspetto ancora controverso, a questo riguardo, è il rapporto che Vico ebbe nei confronti del suo tempo, e, più in generale, della Weltanschauung moderna, di cui fu, dall'interno, interlocutore critico, non di rado proponendo percorsi concettuali alternativi rispetto al mainstream dei suoi contemporanei. In un momento nel quale, come accade nella temperie attuale, si constatano, talora con senso di disillusione, molti dei fallimenti teoretici e pratici intorno ai quali la visione del mondo moderna aveva costruito e alimentato le sue aspirazioni di "magnifiche sorti e progressive", volgere lo sguardo al pensiero di Giambattista Vico è come confrontarsi con un'alternativa in gran parte rimasta inascoltata, se non sconfitta, nel momento in cui fu concepita e presentata. Forse, proprio da quel "paradigma scartato" che fu - nel '700 - la filosofia giuridica vichiana, possono giungere spunti ancor oggi ricchi di interesse ed attualità misurarsi con gli argomenti dell'alternativa risultata apparentemente "sconfitta" dalla storia del pensiero Occidentale può offrire ulteriori spunti e motivi di riflessione perché il pensiero giuridico contemporaneo acquisisca consapevolezza delle opzioni filosofiche da cui deriva, così come del fatto che esse non risultano una via obbligata. Una rilettura del pensiero giuridico di Giambattista Vico sembra anzi oggi particolarmente feconda per sostenere sul piano filosofico un insieme di fenomeni presenti nel dibattito contemporaneo: da questi emerge con forza l'esigenza di ripensare il diritto, anche attraverso percorsi alternativi, riportandolo alla sua fondamentale funzione di abilitare e promuovere l'intersoggettività, componendo il conflitto in modo da onorare e proteggere la "socievole natura umana".
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