Non si sa bene chi sia stato il primo filosofo che costrui questo paradosso se Epimenide o Eubulide o Diogene Laerzio. In ogni caso non si sa nemmeno la data dell'esistenza del primo se l'VIII a.c. o il VII a.c. o il VI a.c In compenso si può dire che tutta la filosofia e la logica antica e moderna fino ai nostri giorni ha articolato il paradosso, con varie espressioni (la più nota è antinomia) e riferito a vari personaggi e vari contesti (teoria degli insiemi, logica, linguistica) tanto che prenderà vari nomi a seconda del filosofo o logico che ha articolato la nuova antinomia.(ad es.paradosso di Russell). L'enunciazione del paradosso è semplicissima: "Io sto mentendo"(Eubulide). La sua difficile risoluzione invece attraversa la storia della logica e della filosofia ed è il punto che interessa propriamente la trattazione. L'originalità del contributo di Di Caro sta non tanto nel passare in rassegna le varie soluzioni o spiegazioni che, pure, sono abbondantemente presenti, quanto nel definire le ragioni logiche del paradosso, richiamandolo all'indecidibilità (teorema di Gödel)
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