La prima parte del libro offre un quadro generale di cosa sia il Pastoral Counseling e della sua storia. Si parla in particolare del Movimento di Educazione di Clinica Pastorale (Clinical Pastoral Education Movement), il quale è nato e si è sviluppato grazie a personaggi come Anton Boisen e Carl Rogers, e della natura dicotomica del Pastoral Counseling, segnata dall'incontro fra religione, teologia, fede, spiritualità da una parte e medicina, scienze umanistiche, psicologia dall'altra. Nella seconda parte si individuano alcune delle categorie fondamentali del Pastoral Counseling, quali la relatività, l'interdisciplinarietà, la creatività e la paradossalità, che si manifesta, per esempio, anche nell'espressione che definisce il pastoral counselor come uno "specialista generico". L'approccio metodologico del Pastoral Counseling è in intima connessione con la teologia di liberazione. Dopo aver riportato una panoramica generale di cosa sia la teologia, o meglio, le teologie di liberazione, il testo ne approfondisce una in particolare, quella aborigena.