In una parola, sia come arsenale della coesistenza, del pluralismo e del transculturalismo, sia come progenitore di tutte le virtù sulla terra, il profeta Maometto è germogliato nel deserto e nelle valli. Dovrebbe esserci un punto di confluenza o una terra in cui tutti gli esseri umani possano rifugiarsi senza pudore, senza precedenti. Più l'uomo si immerge nella vita e nell'esperienza, più si trova in perdita, la ricerca della perfezione cade in desuetudine, i sogni del domani cessano di salvare qualcuno sull'orlo della frustrazione. Qual è il rimedio a tutti questi dilemmi? Qual è la scelta promettente? Basta rintracciare la linea di consenso in tutte le religioni della terra, che è l'impeccabile profeta Maometto, che sicuramente dedurrete e osserverete, è un profeta per tutti gli uomini della terra e dà a tutti, indipendentemente dalla razza, dal colore, dalla lingua e dal sangue, il suo dovuto, il suo diritto e il suo dovere. Basta leggere un po' l'uomo che ha unito tutte le culture in un'unica cultura, invitando alla pace e alla tolleranza.