In Il ruolo del filosofo nella società, l'autore sottolinea, rivela e installa il duraturo avvento della parola del filosofo nello spazio pubblico congolese, dove fino ad ora solo il rumore di etno-partigiani e altre associazioni politicamente mascherate, che vogliono catturare i cittadini in flagrante delitto di imbecillità e annebbiamento del discernimento, nei confronti dell'intraprendenza organizzata sul governo pubblico, di cui risponde il Presidente del Consiglio. Così, nella sua duplice veste di funzionario dell'Umanità e di uccello della Minerva, il filosofo spinge gli intraprendenti popoli della Repubblica ad occuparsi della gestione della cosa pubblica, per sfuggire al suo triplice sguardo interrogativo (critico), interrogativo (persistente ) e interrogatorio (permanente), con l'obiettivo etico di spingerli a fare meglio, per guadagnarsi la fiducia del popolo, la cui attuale assenza si riflette nel costante aumento del tasso di astensione alle elezioni.