Questo studio indaga su un modus operandi per fare terapia con chi abusa di ipnotici sedativi e oppiacei con tendenze borderline o narcisistiche. Le definizioni di queste ultime si basano rispettivamente sui lavori di Kernberg e Kohut.Per svezzare il tossicodipendente dalla sua droga, si propone che, inizialmente, il terapeuta debba assumere la funzione della droga, che è un sostituto della struttura psichica. Il terapeuta diventa un oggetto del sé per il tossicodipendente, fornendo una matrice, fino a quando non sarà sufficientemente strutturato e relativamente libero dalla compulsione alla droga. La natura del transfert auto-oggettuale e il ruolo del terapeuta sono esplorati in questo studio.
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