Quest'opera tratta la storia politica della Liberia, descrivendo l'esclusione costituzionale e le barriere sociali tra la popolazione indigena e gli immigrati schiavi liberati che vivevano nella regione dell'Africa occidentale che divenne la Liberia. Racconta le malefatte, le scorrettezze e le inadempienze nel governo della nazione, tra cui l'ambizione al potere politico, l'abbandono della popolazione rurale e le ricchezze acquisite in modo fraudolento dai politici. In primo piano c'è anche il settore dell'istruzione della nazione, afflitto da un alto tasso di disoccupazione tra gli insegnanti in servizio, dall'ostinazione del governo ad aumentare o adeguare gli stipendi degli insegnanti in servizio e dal loro pensionamento anticipato dopo l'acquisizione di certificati, diplomi o lauree di livello superiore. Le rette e le tasse scolastiche non regolamentate nelle scuole private e religiose, le pratiche accademiche scorrette che comportano il pagamento di "tasse di flessibilità" durante gli esami nazionali sono accennate. Il traffico di droga e il contrabbando di armi non fanno eccezione al discorso. Altri problemi emergenti sono gli elettori "mercenari" che attraversano i distretti elettorali, le contee e i confini internazionali durante le elezioni presidenziali e legislative.