Questo libro sviluppa una serie di punti che evidenziano l'introduzione dell'Islam e del suo diritto nell'Africa subsahariana.Va sottolineato che il diritto islamico si è radicato nell'Africa subsahariana senza abrogare il diritto ancestrale tipico dell'Africa, con il quale convive in perfetta armonia. L'obiettivo del diritto islamico non è stato quindi quello di cancellare le consuetudini giuridiche africane a proprio vantaggio, ma piuttosto di integrare nuovi principi che valorizzino la parte viva e arricchente della cultura africana. Nell'Africa subsahariana esistono diverse scuole giuridiche conosciute in arabo letterario come "al-Madhâhib al-Fiqhiyya". Tra queste scuole giuridiche, Seybou DJIBO ha citato quelle sunnite come l'hanafismo, il malikismo, lo shafi'ismo, l'hanbalismo e il wahhabismo, tanto temuto forse per la sua ideologia, che alcuni descrivono come arcaica, arretrata ed ermetica. Ha citato anche scuole kharidjite come l'ibadismo e scuole sciite come l'imâmismo, l'ismailismo, il khôdja e il bohorâ, diffuse soprattutto in Africa orientale.