L'insufficienza renale acuta in terapia intensiva è un fattore indipendente di morbilità e mortalità. La prevalenza di AKI nei pazienti con instabilità emodinamica in terapia intensiva può raggiungere il 50%. La definizione si basa sui criteri KDIGO 2012, che combinano un parametro clinico rappresentato dalla velocità di diuresi e un parametro biologico che valuta la variazione dei livelli di creatinina. La prevenzione inizia con l'identificazione dei soggetti a rischio e l'ottimizzazione delle condizioni emodinamiche sistemiche e locoregionali. L'uso di prodotti con potenziale nefrotossico deve essere attentamente valutato in termini di benefici e rischi. L'approccio terapeutico è essenzialmente sintomatico, con l'obiettivo principale di prevenire il peggioramento del danno renale in attesa del recupero della disfunzione renale.
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