La prevalenza di insufficienza renale tra gli adulti affetti da HIV/AIDS in Zambia è stimata al 34,5% e la probabilità di morte è più comune in questi pazienti rispetto a quelli senza insufficienza renale. Dal 2007 il tenofovir è entrato a far parte del regime ARV di prima linea in Zambia, sostituendo la stavudina e la zidovudina. Questa scelta è stata raccomandata e adottata nonostante molti studi nei Paesi industrializzati abbiano associato il tenofovir a tubulopatia renale e nefrotossicità. Uno studio analitico trasversale è stato progettato per determinare la probabilità di adulti con HIV/AIDS di sviluppare insufficienza renale dopo un anno di trattamento con tenofovir presso il più grande centro ART dello Zambia. La ricerca ha incluso 549 adulti in trattamento dal 2007 al 2013, di cui 274 con tenofovir e 275 con stavudina o zidovudina. I risultati hanno rivelato che i pazienti in terapia con tenofovir avevano una probabilità 8,77 volte maggiore di sviluppare insufficienza renale rispetto a quelli in terapia con stavudina o zidovudina, dopo aver controllato l'età e il sesso.
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