È noto che Martin Heidegger, attraverso la fenomenologia ermeneutica, si è avvicinato alla questione del significato interpretando questo costrutto come un modello di intelligibilità ante-predicativa, in cui si radicano i processi teorico-scientifici. Partendo dalla tesi che le strutture teoriche sono modificazioni riduttive di fenomeni che provengono dall'esperienza originaria del significato, il filosofo ha cercato di chiarire come le modalità teoriche si realizzino in una sorta di derivazione rispetto alle strutture ermeneutiche. Sviluppando la sua discussione sul modo in cui il significato si costituisce e si esplicita per noi attraverso e intorno alla struttura preliminare della comprensione, Heidegger ha effettivamente scoperto una struttura di presupposti che anticipa la significatività del mondo. Ciò significa che ogni volta che ci interroghiamo sul significato di uno stato di cose, sia esso un testo, un'opera d'arte, una legge, un campo oggettuale appartenente a un dominio scientifico o diversi eventi della nostra vita pratica, non partiamo dal punto zero, ma poniamo questa domanda sulla base di un significato precedentemente svelato, che ci guida nel nostro contatto con ciò che cerchiamo di comprendere.