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"io parto." è la storia di tanti, fino ad un certo punto. Una storia di provincia, di ragazzi non più ragazzi che si muovono tra cene, piccole evasioni, un lavorosicuro e malpagato, e amicizie ventennali. Ma è anche il racconto del malessere del nostro tempo, che non è né una crisi esistenziale né una noia momentanea, e che nasce dal volere qualcosa in più, che non si sa cosa sia. Un'ideale, un valore più alto dei soldi e del successo, un'idea di libertà, forse. La protagonista, L., è una donna profonda ma leggera, sempre in bilico tra il cielo e l'abisso, circondata da una variegata umanità, che la protegge, la consola, la imprigiona. Leggere "io parto."è un po' leggere la storia di ognuno di noi, sempre in dubbio tra il mollare tutto e il lasciare tutto com'è. L. compie la sua scelta, ci impiega dodici mesi per farla, 365 giorni di intense riflessioni e continui ripensamenti. E alla fine comprende che ciò che cercava era ciò che cercano tutti, un po' di felicità durante questo viaggio che si chiama vita.