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Questo libro illustra la presenza del cinema italiano in Iran e analizza come gli spettatori abbiano accettato il cinema straniero in concomitanza con le trasformazioni della società iraniana. In questa trasformazione il petrolio ha giocato un ruolo importante e ha favorito la crescita del rapporto commerciale e culturale tra Italia e Iran.Obiettivo è definire le motivazioni che abbiano favorito lo sviluppo del rapporto cinematografico tra i due paesi, come il cinema italiano si sia manifestato nel cinema iraniano ed i presupposti che abbiano comportato la crescita di quest¿ultimo.In…mehr

Produktbeschreibung
Questo libro illustra la presenza del cinema italiano in Iran e analizza come gli spettatori abbiano accettato il cinema straniero in concomitanza con le trasformazioni della società iraniana. In questa trasformazione il petrolio ha giocato un ruolo importante e ha favorito la crescita del rapporto commerciale e culturale tra Italia e Iran.Obiettivo è definire le motivazioni che abbiano favorito lo sviluppo del rapporto cinematografico tra i due paesi, come il cinema italiano si sia manifestato nel cinema iraniano ed i presupposti che abbiano comportato la crescita di quest¿ultimo.In particolare lo studio prende in esame le relazioni italo-iraniane dal punto di vista cinematografico e il successo dei film italiani in Iran: l¿analisi attraversa il petrolio, il cinema popolare iraniano, il cinema intellettuale e il doppiaggio cinematografico in lingua persiana effettuato in Italia.L¿attenzione è dedicata al Paese d¿arrivo: l¿Iran, per cui il testo analizza il periodo storico della monarchia di Mohammad Reza Pahlavi (1950-1978) e usa dati tratti da documenti storici, testi, giornali, risorse disponibili e interviste con persone informate in materia.
Autorenporträt
MohammadFoad Abachi è nato a Tehran e nella capitale iraniana dal 2000 al 2012 ha lavorato per la rete televisiva nazionale.Dal 2012 vive a Bologna: presso l¿Alma Mater Studiorum nel 2015 si è laureato in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale.Nel 2020, ha concluso il suo dottorato di ricerca in Arti Visive, Performative e Mediali.