Nella 2° scena del 1° atto dell'opera Il Killer di Parole di Claudio Ambrosini, assistiamo alla finta efficienza del Killer di Parole dinnanzi al suo bambino mentre è alle prese con il tentativo di spiegare come riesce a togliere le parole dal vocabolario senza pensarci troppo. Da questo atteggiamento, figlio di un'apparente superficialità si coglie un dettaglio essenziale riguardo la lenta ed irrefrenabile corsa verso l'estinzione di etnie e lingue, minacciate dall'imposizione di idiomi più diffusi come l'inglese e lo spagnolo. Infatti il sistema politico ed economico che governa e permette che tutto questo accada minaccia e sembra porre in estinzione le lingue autoctone attraverso l'applicazione delle rigide norme dell'economia politica neoliberista. Oggi intere comunità sono costrette ad adottare le lingue dominanti lasciando morire quelle native per poter sopravvivere e mantenere contatti con l'economia di mercato.